giovedì 20 maggio 2010

Meglio amici che nemici


Il sottosegretario all’Interno Mantovano, ex magistrato ed esponente di questo governo che poi era lo stesso del 2001 cioè quello che “gestiva” la prefettura e la questura a Genova durante il G8, in merito alla sentenza di secondo grado sulla macelleria messicana della Diaz si è dimostrato contrariato. 
La Corte d'Appello ha ribaltato la prima sentenza, condannando in modo più pesante i poliziotti ed i dirigenti che fecero irruzione alla Diaz, torturando ed inquinando le prove.
Ci penserà la Cassazione a rimettere le cose in chiaro, ha aggiunto Mantovano.
Quella sessantina di comunisti e no global pieni di piercing e pure puzzolenti, che hanno rotto i coglioni per due giorni nella ridente cittadina ligure, in preda chissà a quali fumi, si sono fatti male da soli.
Alcuni si sono impigliati mentre correvano felici con gli anelletti e le catenelle di cui amano adornarsi, nei chiodi appesi alle pareti provocandosi lacerazioni varie, altri scivolando come improbabili sciatori sul pavimento in un infantile competizione, hanno battuto violentemente la testa contro i termosifoni causandosi vistosi ematomi e traumi vari. I poliziotti che Noi avevamo prontamente inviato li hanno velocemente e gentilmente accuditi e curati.
Ai nostri solerti funzionari, responsabili e dediti ai loro compiti di sicurezza, deve essere resa giustizia. Intanto nessuna sospensione per loro, perché visto che hanno così bene obbedito agli ordini ricevuti, sempre meglio averli sempre a nostra disposizione

mercoledì 19 maggio 2010

Mafiosi come Lombardo...

"Se Lombardo è mafioso, lo sono anch'io!". E' la scritta esibita dal presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D'Orsi (Mpa) per solidarizzare con il governatore Raffaele Lombardo, coinvolto nell'inchiesta su mafia e politica che sta conducendo la procura della Repubblica di Catania. Il singolare "strip-tease" è avvenuto nell'ufficio della Presidenza della Provincia.

Foto di Fabio Russello
da Repubblica.it

martedì 11 maggio 2010

Mafia e politica: indagato anche assessore regionale Strano

Da Antimafiaduemila.com

11 maggio 2010 Catania
C'è anche l'assessore al Turismo della Regione Siciliana, Nino Strano, tra gli indagati dell'inchiesta scaturita dalle indagini del Ros di Catania su presunti rapporti tra mafia e politica.
L'indiscrezione, riportata dal Corriere della Sera, è confermata in maniera informale da più fonti che sottolineano però come la sua posizione non sia stata ancora vagliata dai magistrati che stanno compiendo accertamenti e verifiche sul rapporto di 5mila pagine dei carabinieri. Nell'inchiesta è già emerso che sono indagati per concorso esterno all'associazione mafiosa il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e suo fratello Angelo, parlamentare nazionale del Mpa. Nei confronti di quest'ultimo sono in corso anche accertamenti su un presunto 'pestaggiò che avrebbe subito nel 2009 ma mai denunciato. Nel fascicolo aperto della Procura di Catania sono coinvolti anche due deputati regionali: Fausto Fagone dell'Udc e Giovanni Cristaudo del Pdl-Sicilia. Di Nino Strano, ex deputato di An confluito nel Pdl, e considerato un 'finianò, le cronache parlamentari si sono occupate anche per avere festeggiato, il 24 gennaio del 2008, la caduta del governo Prodi mangiando mortadella nell'aula del Senato mentre il suo collega Domenico Gramazio stappava una bottiglia di spumante. In passato è stato anche assessore regionale al Turismo e lo stesso incarico ha avuto al Comune di Catania. Con la giunta dell'allora sindaco Umberto Scapagnini è stato condannato a 2 anni 2 mesi di reclusione per violazione della legge elettorale per contributi previdenziali concessi dall'amministrazione ai suoi dipendenti per i danni da 'cenere nerà dell'Etna tre giorni prima delle elezioni comunali del 2005. Sempre con l'ex Giunta Scapagnini è stato rinviato a giudizio per falso ideologico nell'inchiesta sul 'buco in bilanciò al Comune.

ANSA